Tratto da brundisium.net
Una scoperta che ha dell’incredibile, e che arriva dopo anni di indagini sul territorio e dopo aver sentito il parere di studiosi locali.
Arriva ad una stupefacente conclusione storica-archeologica, il giovane storico 25enne di Tuturano, Federico Sanapo, già balzato agli onori della cronaca per la vittoria al Premio Nazionale Ricerca nel Mistero per le sue ricerche sulla chiesa di San Giovanni al Sepolcro a Brindisi.
Dopo le sue ricerche sui Templari, il giovanissimo ricercatore, studente di archeologia presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, crede di aver trovato qualcosa di importante proprio nella sua cittadina Tuturano.
“Si tratta” - spiega il giovane – “di qualcosa di importante e fondamentale per la storia del nostro casale”. Un casale, quello di Tuturano, di cui si hanno notizie antichissime, fin dal 1099, quando la contessa Sighelgaita e il Conte Goffredo di Conversano, donarono il casale Tutorius, alle monache benedettine del Monastero di Santa Maria Veterana in Brindisi.
La nuova scoperta di Sanapo, non riguarda alcun mistero, ma pura e semplice archeologia. “Tuturano”- spiega – “ha origini molto antiche, addirittura romane. Probabilmente il feudo era una proprietà di un ricco Romano, da cui il nome Tutorium, passato poi in Tutorius.
Si narra addirittura che qui Cesare, lo stesso grande imperatore, abbia soggiornato presso un nobile del posto.
L’antica e romana Tutorium, si trovava lungo la strada Statale 16 Adriatica, che oggi collega il capoluogo, Brindisi, con San Pietro Vernotico. Una antica strada che collegava questa con Valesium e Rudie.
Tutorium, si trovava esattamente alla metà di questo antico percorso.
Un’altra antica strada romana, narrata anche da Plinio il Vecchio, nella Naturalis Historia, partiva da Brundisium (Brindisi) e passando quindi vicino a Tutorium, raggiungeva anche Portu Sasinae (odierna Porto Cesareo)”.
Nel Medioevo, poi, il casale, si spostò di un chilometro in direzione Mesagne, ove oggi sorge l’antica Torre Sant’Anastasio. E’ sotto l’antica torre e sotto la piazza che si celerebbe un vero e proprio “tesoro” unico nel panorama archeologico.
Una ipotesi che potrebbe venire anche confermata dai prossimi lavori di restauro che dovrebbero partire a breve.
“La Torre Sant’Anastasio, cosi chiamata dalla probabile effige del Santo posta in cima, è una Torre Quadrata del XII-XIII secolo, e serviva probabilmente per difendersi dagli attacchi dei Turchi.
Nelle vicinanze sorgeva una chiesa greca medioevale, oggi crollata in seguito a terremoti ed altri eventi naturali”.
Tuturano era anticamente abitata infatti da gente albanese e greca, infatti a Tuturano era presente sia il rito latino che quello greco, una comunità quindi “cosmopolita” almeno nei rituali, il suo nome stesso richiama infatti anche la Dea Madre, dispensatrice di fertilità.
“Dentro la Torre Sant’Anastasio” spiega Federico – “non moltissimi anni fa vi era un bar, poi c’è stato un fruttivendolo, e i racconti locali, confermati un pò da tutti, parlano di una botola, ove si scendeva giù fino ad arrivare a dei sotterranei e ad una cripta basiliana”. I Basiliani, monaci di rito greco, erano numerosissimi nella Regione della Apulia, e si svilupparono molto, il loro centro era Otranto ove nell’Abbazia di San Nicola di Casole, vi erano conservati scritti importanti.
“Quando crollò la chiesa, si rinvennero ossa umane” – dichiara Federico- “e se si continua a scavare lungo la strada che conduce alla chiesa della Madonna del Giardino, ora restaurata, si ritrovano sempre ossa umane antichissime, nella stessa chiesa Madonna del Giardino, durante i restauri si sono rinvenuti un ossario (oggi cementato), delle vere e proprie cripte-ossario, e poi sotto l’altare un corpo di un bambino”.
Federico ritiene anche che gli affreschi della stessa chiesa Madonna del Giardino siano opera dei monaci basiliani, questo perché la loro pittura è molto più “sbiadita”.
Gli affreschi sono affreschi medioevali.
“A Tuturano vi era una comunità di monaci Basiliani, e si trovava probabilmente vicino alla Torre Sant’ Anastasio, la loro presenza è confermata anche dalle quercie Vallonee, in pochi esemplari presenti nel Bosco Colemi, una albero importato in Salento nei luoghi di permanenza dei Basiliani.
“La stessa presenza di una cripta basiliana sotto la Torre, e forse di un intero cimitero di monaci, apre uno scenario importante e ci consente, di scrivere e completare la storia tuturanese, almeno in epoca medievale”.
Secondo Federico, sotto la torre Sant’Anastasio e lungo tutta la piazza ci sarebbero infatti dei sotterranei, addirittura forse una cripta basiliana, e le ossa ritrovate durante il crollo della chiesa greca, e anche intorno a tutto il quartiere, fanno pensare ad una assidua presenza di monaci e religiosi.
“Abbiamo perso le tracce documentali” spiega Federico- “ma la voce e i racconti dei tuturanesi anziani, ora potranno mettere la parola fine, e magari intraprendere quindi una vera e propria ricerca archeologica nella Tuturano sotterranea” – spiega Federico. Lo studioso invita quindi la gente più anziana del paese, a fornire indicazioni utili alle ricerche.
“Sono pronto ad ascoltare i racconti della gente anziana” – spiega Federico – “chiunque voglia collaborare e ricordi qualcosa della vecchia Torre e dei suoi sotterranei, sono pronto ad ascoltarlo.