mercoledì 15 febbraio 2017

Bianca Tragni presenta "Santa Maria del Casale a Brindisi"

L'ultima opera della professoressa Bianca Tragni colma una lacuna; fornire un agile testo che sappia informare sull'importanza della Chiesa di Santa Maria del Casale i tanti turisti di passaggio dal vicino Aeroporto del Salento e chi voglia approfondire le proprie conoscenze


Fonte: brindisireport.it

CAROVIGNO – Con la presentazione del libro di Bianca Tragni “La chiesa di Santa Maria del Casale di Brindisi (Adda Editore), prosegue l’impegno dell’Università Popolare di Carovigno per la promozione del saggio, all’interno del progetto Athenaeum, e col motto: “A monitor spento accendi un libro”. Del libro parlerà la stessa autrice, storica e giornalista, mercoledì 15 febbraio, alle ore 19,30 nel castello di Carovigno.



La professoressa Tragni ritorna, quindi nel luogo dove, negli anni scorsi ha presentato altre sue opere fra le quali quelle su Federico II e Gioacchino Murat ed aver scritto vari articoli su Carovigno per i quali la stessa Università popolare ha chiesto l’attribuzione alla studiosa della cittadinanza onoraria.

L’ultima opera della professoressa Bianca Tragni colma una lacuna; fornire un agile testo che sappia informare sull’importanza della Chiesa di Santa Maria del Casale i tanti turisti di passaggio dal vicino Aeroporto del Salento (in aeroporto non c’è alcun testo sull’argomento), e chi voglia approfondire le proprie conoscenze.

La Chiesa di Santa Maria del Casale fu la sede del più importante processo ai Templari del Regno di Sicilia, all’epoca retto dagli Angioini (Carlo II d’Angiò, re di Napoli, era cugino al re di Francia Filippo il Bello, il carnefice dell’ultimo Gran Maestro Templare, Jacques de Molay). Il 15 maggio 1310, 707 anni fa, ebbe inizio l'inquisizione nella cappella: il processo si chiuse il 5 giugno.

Sull’Ordine dei “Pauperes milites Christi et salomonici Templi” grande è l’interesse sia nel senso cavalleresco che in quello esoterico e muratorio che in quello puramente storiografico. Si è anche cercato di trovare elementi, tracce, indicazioni storiografiche per far eventualmente luce su ciò che di essi è ancora avvolto nell’alveo della leggenda. L’Ordine fu definitivamente sciolto dal Papa nel 1312, l’unico che aveva il diritto di farlo. Sciolto, non condannato.

“Ma la conoscenza dei Templari comincia dove la ricerca storica ci consente d’incontrarli e termina dove le fonti e gli indizi si perdono o tacciono? La storia, tutta la storia, è un enorme puzzle nel quale i vuoti prevalgono sui pieni e le zone d’ombra su quelle illuminate dal sole delle prove, dalla conoscenza e dalla ragione; il silenzio su di un passato che non c’è più prevale sul frastuono di un presente che ora cerca di cancellarlo, ora prova invece a reinventarlo, spesso senza possedere gli strumenti adatti, La ‘damnazio memoriae’ non aiuta”, si legge ancora nella presentazione dell’evento.

Nella nostra società, sottolinea ancora la nota, c’è un crescente e diffuso bisogno di storia, una dilagante voglia di passato, un desiderio di riconoscersi e riconoscersi e radicarsi in qualcosa che non c’è più o non c’è ancora, ma di cui si sente l’ombra della presenza.

“Quel che manca alla società civile italiana sono situazioni davvero nuove in cui si riesca a stabilire un filo diretto tra la ricerca scientifica più seria e qualificata da una parte ed i gusti, i bisogni, le curiosità e le inquietudini della gente dall’altra. Il famoso fantasma gentile della ‘buona divulgazione’ che sappia educare ed informare mentre diverte, senza mettere nessuno a disagio, senza eludere alcun tema e quindi senza deludere nessuno. E’ questa la missione dell’Università Popolare di Carovigno”.

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