lunedì 21 dicembre 2015

Giovanni senza terra, il tiranno anglo-normanno

Giovanni Re d'Inghilterra 1199 - 1216
Nel 1173, il padre, Giovanni senza terra Enrico II, in un incontro, a Montferrand, coi principi della Francia meridionale riuscì a combinare il matrimonio[2] di Giovanni, di sei anni con Alice (o Agnese), figlia del conte di Savoia, Umberto III, che avrebbe garantito a Giovanni il controllo dei passi alpini e il diritto di successione in Savoia. Come contropartita Enrico II aveva proposto di assegnare ai futuri sposi tre castelli: Chinon, Loudun e Mirabeau, che però erano già stati assegnato al fratello di Giovanni, Goffredo. Il figlio secondogenito di Enrico II, Enrico il Giovane, che era co-reggente col padre, rifiutò il suo assenso. Questo portò alla ribellione di Enrico il Giovane e dei fratelli, Riccardo e Goffredo che è conosciuta col nome di Rivolta del 1173-1174.
Riccardo conferì l'incarico di cancelliere a Guglielmo di Longchamp e affidò l'autorità politica sull'Inghilterra (la carica di Giustiziere al vescovo Ugo Puiset e a William Mandevillee) e partì per la Terra Santa, per prendere parte alla Terza Crociata.
La magna charta libertatum, firmata da Re Giovanni nel 1215
Dopo poco Mandevillee morì, Longchamp divenne Giustiziere e Giovanni tornò in Inghilterra grazie all'intercessione di Eleonora di Aquitania, ponendosi a capo del movimento aristocratico. In breve entrò in conflitto col cancelliere Guglielmo di Longchamp. Conflitto che, all'inizio del 1192, portò alla deNel 1170 il quindicenne Enrico il Giovane, suo fratello maggiore, venne incoronato re congiunto d'Inghilterra, con il nome di Enrico III, quando il padre era ancora in vita. Non avendo mai realmente regnato non viene annoverato tra i sovrani inglesi. Viene definito il Giovane per distinguerlo dal sovrano Enrico III suo nipote. Riccardo I d'Inghilterra, noto anche con il nome di Riccardo Cuor di Leone (Oxford, 8 settembre 1157 – Châlus, 6 aprile 1199), fu re d'Inghilterra, duca di Normandia, conte del Maine, d'Angiò e di Turenna, duca d'Aquitania e Guascogna e conte di Poitiers dal 1189 fino alla sua morte. Era il terzo dei cinque figli maschi del re d'Inghilterra, duca di Normandia, conte del Maine, d'Angiò e di Turenna, Enrico II d'Inghilterra, e della duchessa d'Aquitania e Guascogna e contessa di Poitiers, Eleonora d'Aquitania. Venne considerato un eroe ai suoi tempi e, successivamente, fu descritto così in molti lavori letteraristituzione di quest'ultimo, il quale aveva nel frattempo lasciato l'Inghilterra.
Dopo la cattura di Riccardo ad opera del duca d'Austria, Leopoldo V, nella primavera del 1193, Giovanni cercò di farsi eleggere re, diffondendo la notizia della morte di Riccardo. Ma quando Hubert Walter, arcivescovo di Salisbury, portò la notizia che Riccardo era vivo, la posizione di Giovanni si fece delicata; diversi funzionari si recavano in Germania per ricevere ordini direttamente da Riccardo e i baroni normanni tagliarono le relazioni con Giovanni.
Re Giovanni nel 1215 era stato obbligato da un gruppo di potenti baroni, stanchi del dispotismo del re, a firmare la Magna Carta. "La legge della terra" era una delle parole d'ordine della Magna Charta, in contrapposizione all'assolutismo monarchico. La Magna Charta conteneva leggi che nessun sovrano medievale avrebbe potuto accettare, a meno di perdere di fatto il proprio potere; tra queste, la clausola 61 (la "clausola di sicurezza") che permetteva ad un gruppo di venticinque baroni di privare il re del potere con l'uso della forza in ogni momento. Dopo alcuni mesi di incerte trattative nell'estate del 1215, la guerra fra i baroni ed i sostenitori del re scoppiò apertamente

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_d%27Inghilterra

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