lunedì 16 ottobre 2017

Brindisi (Piazza Duomo)

Il Duomo di Brindisi 
La piazza più antica della città - oltre che la più bella - è probabilmente quella in cui si trovano la Cattedrale, il Seminario, la loggia del palazzo Balsamo, l'Istituto S. Vincenzo e il Museo Archeologico Provinciale con il portico dei Cavalieri Gerosolimitani. La piazza, che nel 700 era chiamata "atrio dell'Arcivescovado", era al centro dell'abitato messapico e romano: tra il Duomo e le colonne romane si trovava il grandioso tempio di Apollo e Diana, le cui pietre furono utilizzate per la costruzione della Cattedrale.
In realtà la prima Cattedrale di Brindisi è stata la basilica di San Leucio, nel rione Cappuccini, costruita verso la fine del IX secolo, e riconsacrata dal Pontefice Urbano II nel 1089 dopo le profanazioni subite dai Saraceni. Nell'occasione il Papa consacrò - nell'attuale sito di piazza Duomo - il perimetro della nuova Cattedrale, che fu edificata tra il 1132 e il 1140 dal vescovo Bailardo, di origine francese, con l'aiuto di Ruggero II, re normanno di Sicilia, Calabria e Puglia. Già pericolante nel 1742, il Duomo crollò per il terribile terremoto del 20 febbraio 1743: di esso, nella ricostruzione affidata da Mons. Andrea Maddalena all'arch. Mauro Manieri, sono rimasti la planimetria basilicale, l'abside della navata di sinistra, una bella bifora della canonica (attuale curia), quattro bellissimi capitelli, frammenti del mosaico pavimentale fatto realizzare nel 1180 dall'arcivescovo Guglielmo II, con ogni probabilità dallo stesso autore del mosaico della Cattedrale di Otranto, il sacerdote Pantaleone, e il bellissimo coro barocco in legno di noce costruito tra il 1580 e il 1594. Sulla facciata del Duomo, più volte modificata, furono collocate nel 1957 le statue dei santi Leucio, Teodoro, Lorenzo, Pio X, Francesco, Chiara, Pietro e Paolo, opere dello scultore Alessandro Fiordegiglio. Il campanile fu eretto, su progetto dell'ing. Giuseppe Fasano, dal 10 ottobre 1780 all'aprile 1793; parzialmente distrutto da un bombardamento aereo il 7 novembre 1941, fu restaurato nel rispetto dell'originale nel 1957.
L'attuale Seminario, il secondo della nostra città dopo quello istituito da Mons. Giovanni Falces nel 1608, è il più notevole monumento barocco brindisino, e fu voluto dallo spagnolo arcivescovo Mons. Paolo Villana Perlas, che ne affidò la progettazione all'arch. Manieri. La prima pietra fu posta il 26 maggio 1720: per la costruzione furono utilizzate le pietre della prima Cattedrale, quella di S. Leucio, ormai in rovina. Il terremoto del 1743 danneggiò la facciata del Seminario quando ancora non aveva iniziato l'attività, ma l'arcivescovo Antonino Sersale, cui si deve anche l'ultimazione e la riapertura della nuova Cattedrale (2 luglio 1747), lo fece rapidamente restaurare e lo aprì solennemente, con 40 convittori, il 21 novembre 1744. Sul loggiato del secondo piano vi sono otto grandi statue che rappresentano la Matematica, l'Oratoria, l'Etica, la Teologia, la Filosofia, la Giurisprudenza, la Poetica e l'Armonia, opere dello stesso Manieri, che era anche un bravo scultore (sue a Lecce la statua di S. Irene sulla facciata della chiesa omonima, e il rifacimento nel 1737 della statua di S. Oronzo che è sulla colonna). A pianoterra ha sede la Biblioteca Arcivescovile intitolata a Mons. Annibale De Leo (1739-1814), da lui dotata e aperta al pubblico nel 1798. Dal palazzo dell'episcopio, la cui canonica risale al sec. XII, uscì neLa loggia Balsamo, datata XIV secolo, doveva far parte di un grande edificio - che occupava probabilmente l'intero isolato - in cui era allogata la zecca angioina, quando la casa dell'ammiraglio Margarito, sul sito in cui sono ora la chiesa di S. Paolo, la Provincia e la Prefettura, si rivelò insufficiente. Il vicino palazzo, che fu acquistato nel 1887 dalle Figlie della Carità di S. Vincenzo de' Paoli, è la casa natale del giureconsulto Carlo De Marco, che fu Ministro di Grazia e Giustizia di Carlo III e Ferdinando IV di Borbone. Il Museo Archeologico Provinciale fu costruito tra il 1954 e il 1956 nel luogo in cui era l'antico ospedale civile dei poveri (a beneficio dei quali il proprietario dei locali lo aveva espressamente destinato), distrutto dallo stesso bombardamento aereo che danneggiò il Campanile del Duomo. 

Fonte: https://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/brindisi/provincia000.htm#brindismar

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