martedì 6 giugno 2017

Medioevo compie vent'anni : Ora in edicola

           UN NUOVO CRISTIANESIMO 

Nel mistico olandese Geert Grote, noto anche come Gerardus Magnus, si è soliti vedere un precursore della Riforma protestante promossa da Martin Lutero. E, in effetti, con oltre un secolo di anticipo sul grande teologo tedesco, i principi della Devotio Moderna teorizzati dal canonico di Deventer proposero una pratica religiosa fortemente critica nei confronti dei canoni propugnati dalla Chiesa di Roma.
«Sopra ogni colle elevato e sotto ogni albero fronzuto sono andato con prostitute». Con questa pubblica confessione, parafrasando il profeta Geremia (nel cui Libro, con riferimento a Israele, si legge: «Su ogni colle elevato e sotto ogni albero verde ti sei prostituita»; Ger. 2:20), nel 1379 il canonico Geert Grote (1340-1384, in latino Gerardus Magnus), notabile della città olandese di Deventer, iniziò il suo cammino verso la Devotio Moderna. E, in pochi anni, il movimento spirituale da lui fondato acquistò un’enorme importanza nelle attuali Olanda, Belgio e Germania occidentale. Nata in un angolo remoto del Sacro Romano Impero, la Devotio Moderna ha lasciato al mondo il concetto di un cristianesimo povero, personale e laico. Tramite una fitta rete di seguaci – i Fratelli e le Sorelle della Vita Comune – e sostenuto da un’opera epocale come il De Imitatione Christi attribuito allo scrittore Tommaso da Kempis (vedi oltre, nel testo, alle pp. 90-91), il pensiero di Grote ha lasciato tracce indelebili nella società tardo-medievale, soprattutto nell’Europa del Nord. Perciò la Devotio Moderna è considerata una delle anticipazioni piú significative della Riforma protestante. Col senno di poi, la Riforma di Martin Lutero non fu un evento sorprendente. Tenendo conto delle condizioni in cui la Chiesa cattolica versava già alla fine del Trecento – con la Santa Sede preda di re e condottieri, il divampare di lotte senza quartiere tra papi e antipapi, vescovi e abati che agivano spesso come guerrieri piú che come guide spirituali, conventi che basavano la propria sussistenza sul latifondo e monaci poco inclini alle virtú cristiane, indulgenze e incarichi sacri messi in vendita senza scrupoli – c’è piuttosto da stupirsi che la rivolta protestante non sia scoppiata prima del fatidico 1517.
Fonte : http://www.medioevo.it/

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