lunedì 9 ottobre 2017

La donna e il cavaliere, uno spaccato di vita medievale



Molti cavalieri ricevevano dal signore feudale  un pezzetto di terra incambio del servizio militare, questi vassalli governavano un piccolo castello, generalmente in pietra. Il cavaliere prestava servizio per un certo periodo, poi veniva sostituito da un altro suo collega. Il castello era prima di tutto la residenza di un signore feudale, tra i privilegi del rango c'era talvolta il grande lusso di avere una stanza privata che garantiva al castellano una certa intima con la sposa. I signori disponevano di enormi castelli, affidavano la cura del maniero alla sposa che in assenza del marito avrebbe curato l'amministrazione del Castelli. Nell'Europa medievale la società era organizzata secondo il sistema "feudale”, basato sulla concessione di terre e castelli in cambio della prestazione di servizi al sovrano. Questo portò per tutto il medioevo a dei vincoli personali tra il signore e il vassallo.  Il castellano disponeva di una corte feudale, con il potere di perseguire chi non rispettava la legge. La chiesa aveva un ruolo centrale nel medioevo, lo spirito religioso era profondamente radicato. Anche i grandi feudatari contribuirono alla fondazione di chiese e monasteri. Per chiedere aiuto ai loro santi prediletti i pellegrini compivano moltissimi pellegrinaggi ai santuari, come ad esempio alla Basilica di San Pietro a Roma ecc. La Vita in quest'epoca non era affatto semplice. I milites (cavalieri) a volte erano semplici mercenari che combattevano per denaro oppure erano al servizio del feudatario e vivevano a sue spese nel castello, prestando servizio militare. Altri avevano avuto in dono un pezzetto di terra in cambio del loro servizi. I cavalieri erano stati privati in tenera età alle sottane delle madri e da quel momento avevano vissuto un'esistenza rude, sempre a contatto con altri uomini. Molti cavalieri amavano frequentare le prostitute di taverna. A volte queste donne seguivano i cavalieri nelle campagne militari stando al loro fianco. Le meretrici non erano prese in considerazione in quest'epoca. Molte venivano ammazzate e violentate senza pietà. Una volta sposata, la donna diventava preziosa e insieme temuta dal marito, vero detentore del potere. La dama temeva il cavaliere in uno stato quasi di sudditanza psicologica. Una volta sposata la fanciulla andava a vivere nel castello del feudatario. La sposa era così la preda ingenua e indifesa che una volta sposata diventava proprietà dello sposo.

                                                                                                         Alberto Errico




                                                                   

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