Torre Santa
Susanna è un piccolo centro sito nel cuore della penisola salentina a 70 metri
sul livello del mare, tra l'Adriatico e lo Ionio. Le origini della sua
fondazione, sono incerte ma comunque antichissime. Come narra il Marciano,
Annibale aveva posto uno dei suoi accampamenti presso il Casale di Crepacore
allorchè ebbe a combattere gli Oritani per far sua la città di Oria e che in
prossimità di quelle zone ci fu una cruenta battaglia tanto che ancora oggi
esiste una zona chiamata "La Sconfitta". Il Prefetto di Roma,
residente a Oria, per fortificare la città in modo da non subire altri attacchi
nemici, fece erigere due castelli con torri nei punti che ritenne più
strategici, uno dei quali dove sorge attualmente Torre Santa Susanna. Sul
perchè fu chiamata "Santa Susanna", la leggenda narra che un soldato
romano, fedele all'Imperatore e nello stesso tempo cristiano, che custodiva
insieme ad altri veterani il castello e le torri sorti nella zona, dipinse su
una parete di una torre, l'effige di Santa Susanna nipote dell'imperatore
Diocleziano, decapitata perchè cristiana e perchè aveva rifiutato di rompere il
suo voto di castità e di andare sposa a Massimiliano Galerio, suo figlio
adottivo. La condanna fu eseguita Sabato 11 agosto del 294 d.C. In seguito cominciarono
a sorgere intorno al castello agglomerati di casupole ai quali fu dato il nome
di TURRIS SANCTAE SUSANNAE. Nel 1588, la famiglia mesagnese Dormio acquistò il
feudo di Torre Santa Susanna dai Palagano. Don Tiberio Dormio,volle affrontare
l’impresa della costruzione di un nuovo palazzo baronale, posto nell’immediata
periferia del paese, che fosse imponente e degno del suo nome. La costruzione
iniziata nel 1588 sullo stesso luogo di un castello preromano distrutto nel
1256, terminò nel 1595 senza però che il palazzo fosse ultimato. Ai Dormio
subentrarono gli Albricci e quindi i De Angelis. Il Principe Nicola De Angelis
e la Principessa Vittoria Capano, affidarono all'architetto Francesco Capodieci
il cantiere che doveva completare finalmente il Palazzo Baronale di Torre Santa
Susanna, fino ad allora mai completato. Nel castello furono chiusi gli ambienti
di deposito a piano terra, fu avviata la sopraelevazione a partire dal lato
sud, realizzando nel cortile una rampa d’accesso esterna al primo piano ed una
distribuzione interna oggi non più visibile, ma di cui restano tracce di un
grande camino sulla copertura e fu scavata nel cortile una fossa granaria a cui
si accedeva con una scala ad una rampa ubicata sotto la rampa principale di
accesso, nonché un’altra foggia attigua per la raccolta dell’acqua piovana,
fornita di un pozzo per il prelievo. Il Feudo di Torre S. Susanna, nel 1722,
passò ai Conti Filo che si stabilirono nel castello e decisero di apportare
modifiche al suo aspetto di dimora gentilizia, aggiungendo tra l'altro sulla
sua sommità una merlatura rettangolare per rafforzarne le caratteristiche di
fortezza. Con i Filo, l’edificio fu per la prima volta utilizzato come dimora
nobiliare, visto che in precedenza nessuno lo aveva ancora di fatto abitato.
Per questo motivo Pietro Aurelio Filo continuò la sopraelevazione del palazzo
di altre due campate per rendere il piano nobile più ampio ed abitabile,
unificando il paramento della facciata completo di cornice marcapiano e cornice
di coronamento, e fu definitivamente segnata la cadenza modulare delle aperture
con dei rilievi a mo’ di capitello sulla cornice marcapiano; al piano terra fu
individuato uno degli ambienti di deposito adiacente all’androne d’ingresso, il
quale fu isolato e trasformato in cappella gentilizia con il frontone
principale a timpano sulla strada, secondo accesso dall’androne e possibilità
di accedere dal piano nobile mediante un soppalco della muratura. Tale cappella
trova la sua ragion d’essere nel fatto che Massenzio Filo Senior, fratello di
Carlo, aveva intrapreso la carriera ecclesiastica sino a diventare poi Vescovo
di Castellaneta. L'edificio è ornato da un portale bugnato attraverso il quale
si accede al vasto cortile e tramite una scalinata si arriva al piano nobile.
Nel 1947 la famiglia D’Ippolito acquistò il castello di Torre Santa Susanna
dagli eredi dei Conti Filo. L’edificio fu ceduto in affitto all'Amministrazione
comunale in varie circostanze: fu utilizzato come lazzaretto durante l'epidemia
di vaiolo nei primi del Novecento, come scuola elementare e come sede di
reparti militari durante il II conflitto mondiale. Passato poi agli eredi
D’Ippolito, subì un grave degrado, sino a quando nel 2003 fu acquistato dalla
famiglia Trinchera che ha promosso un progetto di restauro per il suo recupero,
ricavandone un elegantissimo B&B Resort. Di fronte alla sua facciata
principale era presente sino agli inizi dell'Ottocento una torre - nota come
Torre Osanna - innalzata nella seconda metà del secolo XIII da re Carlo I d'Angiò;
semidistrutta dai terremoti del 1627 e del 1743, fu abbattuta nel 1823; al suo
posto, qualche anno dopo, fu innalzata una colonna con la statua di Santa
Susanna, tuttora simbolo del paese.
Fonte: https://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/brindisi/torresantasusanna.htm