mercoledì 15 novembre 2017

Le sentinelle del Re


Il castello medievale era di solito circondato da una serie di palizzate in legno o mura e da un fossato. Dal suo maniero il feudatario controllava e difendeva le campagne circostanti contro potenziali vassalli ribelli.
Di solito queste fortificazioni venivano costruite presso un fiume e possibilmente su una collina. Le mura esterne erano di solito rafforzate da torri merlate dalle quali i cavalieri potevano colpire lateralmente i nemici che cercavano di arrampicarsi alle mura, mediante scale in legno.
Molti castellani ottenevano terra da nobili più ricchi in cambio dei loro servigi. In questo modo il futuro castellano otteneva un piccolo feudo da governare e in più alloggiava nel maniero, di solito costruito in pietra.
Al di là del castello c'era un piccolo villaggio di contadini. Gli abitanti del villaggio appartenevano a tutte  classi sociali. Il castellano vantava molti diritti sui contadini ma in cambio doveva loro protezione.
Nel IX secolo c'erano ancora molti schiavi che non avevano nessun diritto, molti contadini non erano liberi e appartenevano al Signore del castello.
Nei primi manieri il Signore di solito mangiava, curava gli affari e dormiva  nel salone insieme a tutti gli altri, godendo di poca intimità con  la propria moglie.

Nel castello c'erano altre costruzioni: magazzini per il cibo, una cappella, una fucina per il fabbro ecc. I ricchi castellani avevano una servitù numerosa, senza contare che avevano numerose amanti con il quale amavano giacere nelle fredde serate invernali. Il grande salone era il punto focale di ogni maniero. Qui si potevano ammirare cuochi e servi che preparavano il cibo per portarlo alla tavola del Signore. Durante il soggiorno del Signore la cucina era in piena attività : il cuoco impartiva ordini e gli aiutanti sminuzzavano pollame e battevano la carne per farla diventare tenera. In occasioni particolari nel grande salone del castello si allestivano sontuosi banchetti. Il castellano, la sua famiglia e gli ospiti sedevano alla tavola principale. Dopo un roboante suono di trombe, una schiera di commensali recava le varie portate. Le vivande erano servite in grandi piatti condivisi da più commensali.  Gli ospiti dalle buone maniere erano soliti dividere le proprie coppe di vino con i vicini e offrire loro pietanze dai propri piatti . Gli invitati mangiavano con le mani perché la forchetta apparirà solo alla fine del medioevo. Gli avanzi che rimanevano erano distribuiti fra i contadini. La giornata di un castellano era in parte dedicata al mestiere delle armi. Giostre e tornei erano all'ordine del giorno. Il Signore doveva inoltre saper combattere e addestrare le truppe (milites)  per presidiare il maniero in periodi di pace. Questi milites ricevevano ,per i loro servigi, vitto e alloggio e piccoli appezzamenti di terreno. Erano cavalieri fedeli, fedeli solo al loro Signore. Mentre il Signore del castello si trovava in guerra, i membri della sua famiglia si dedicavano alla musica e al divertimento. Nella torre più alta del castello si trovava la moglie del Signore. Mentre egli era in guerra, la moglie amministrava il maniero e curava gli affari. In tempo di pace controllava le provviste e si dedicava alla cura della famiglia. Si aspettava da lei che fosse una buona padrona di casa e che accogliesse gli ospiti in modo adeguato. Ciò nonostante, questo rimaneva un mondo maschile: si credeva che le donne fossero inferiori e che lo scopo della donna fosse procreare. La maggior parte delle coppie sposate cercava di avere molti figli. A volte poteva capitare che nascessero molte femmine e questo andava bene per il futuro della dinastia. In un castello la vita non era affatto comoda : il vento soffiava attraverso le imposte di legno alle finestre e in molti casi le pareti erano ricoperte di splendidi arazzi per riscaldare i muri. Il Signore non dormiva spesso accanto alla propria moglie; in molti casi giaceva con altre donne su letti a baldacchino. Queste amanti potevano essere serve, concubine o prostitute e molte camere da letto erano riscaldate da grandi camini. L'accesso al castello  era sicuramente controllato da soldati che montavano la guardia sia di giorno che di notte. Le sentinelle erano molto severe con i visitatori che arrivavano in visita alle porte del maniero e molte volte poteva capitare che un visitatore non gradito venisse ucciso. In tempi di guerra, un assalitore nemico doveva passare attraverso le fortificazioni della Città prima di giungere al castello vero e proprio. E non si trattava di un' impresa facile: milites armati proteggevano le lunghe mura attraverso i camminamenti di ronda. I punti d'accesso erano sbarrati da saracinesche che in caso di pericolo si chiudevano. Nel XIII secolo le torri del castello di Oria possedevano dei camminamenti in legno chiamati "Ballatoi", da dove i soldati potevano lanciare pietre e acqua bollente sui i nemici.


                                                                                                                                    

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