Quale era il ruolo della donna nella società feudale ? Sicuramente aveva
degli obblighi ben precisi, cioè quelli di essere moglie e madre. Vincolata
dalla famiglia a sposare un uomo che non desiderava, la donna veniva data in
sposa in tenera età. Di solito il cavaliere sperava in una sposa con una ricca
dote o regalo di matrimonio da parte del padre. A volte alcune coppie si
amavano davvero e la moglie poteva essere di grande aiuto al marito. Mentre
egli era in guerra, la moglie seguiva l'amministrazione del castello; in tempo
di pace controllava le provviste, ordinava cibo e bevande, occupandosi del buon
andamento del maniero. L'intimità matrimoniale rimane un miraggio e solo
verso la fine del medioevo diventerà una cosa indispensabile. Il giaciglio era
isolato dal resto dell'ambiente. Se in camera non c'era il fuoco, per scaldarsi
si usavano le coperte. In genere si dormiva nudi e insieme assunse una
connotazione sessuale. Nella storia di Tristano e Isotta il re Marco di
Cornovaglia racconta che scoprì Tristano e Isotta addormentati insieme; il
sospetto di tradimento viene subito allontanato nel momento in cui si accorge
che la regina indossa la camicia da notte e Tristano le brache. Chrètien de
Troyes nel romanzo di Lancillotto, scritto verso il 1171, racconta la strana
storia di una dama e un cavaliere. "Un letto e preparato, le lenzuola sono
di lino e molto profumate, la damigella si corica accanto a lui ma non si
toglie la camicia. Lancillotto non vuole violare la verginità della fanciulla e
ha gran timore di toccarla. La ragazza comprende e lo lascia stare andando a
coricarsi in un'altra stanza". La diffusione delle camicie da notte era un
modo per preservare la propria verginità e allontanare eventuali molestatori.
Per le donne sposate vigeva l'obbligo di portare sul capo il soggolo, una sorta
di fascia di lino, avvolta intorno ai capelli e al collo in segno di modestia e
fedeltà nei confronti del marito. Alla morte dello sposo la donna godeva di
diritti legali pari a quelli degli uomini quindi poteva entrare in possesso
delle terre del defunto. Una volta sposata, la donna diveniva preziosa e
insieme temuta dal marito, vero detentore del potere. Rappresentava per il
signore uno oscuro oggetto di desiderio carnale, temuto, adorato, per il quale
valeva la pena anche rischiare la vita. Nemico di ogni pudore e di ogni santità
venne definito Guglielmo IX d'Aquitania, il primo trovatore del medioevo
Inglese. Fu lui ad esaltare l'amore carnale. Nella storia di Re Artù i due
amanti Lancillotto e Ginevra commettono adulterio nei confronti del loro
sovrano e per una notte di desiderio carnale pagheranno un prezzo molto alto.
La leggenda di Tristano e Isotta affonda le sue radici nella mitologia Celtica.
Rappresentano la visione dell'amor cortese. In Francia gli ardori dell'amor
cortese ebbero una forte diffusione nel XII secolo. Il matrimonio medievale era
essenzialmente una questione politica di alleanze tra casate rivali. L'interesse
della famiglia doveva infatti prevalere sui novelli sposi, il che comportava
un'assenza di passioni nelle unioni matrimoniali. Nell'ambiente cavalleresco
tuttavia l'amore tra il giovane cavaliere e la moglie del suo signore, sia pur
non consumato, poneva un problema molto grosso nella cultura cavalleresca: si
doveva fedeltà al gioco dell'amore cortese o al proprio signore.
Alberto Errico
"La
vita nel medioevo, usi costumi, abitazioni, arti e mestieri" ;
Andrew Langleym,
Bibliografia : "I cavalieri e le armature del medioevo"; Cristopher Gravet
Medioevo
N. 8 Settembre 1997,
"Cercasi dama, scopo matrimonioe ". Andrea Barlucchi,
"Cercasi dama, scopo matrimonioe ". Andrea Barlucchi,