Donna medievale intenta a leggere un libro |
Come era il matrimonio alla fine del
medioevo? Sicuramente era molto diverso da come lo intendiamo noi oggi perché
ci si sposava molto giovani. Alla fine del Quattrocento le figlie dei ricchi
signori feudali si sposavano all'età di 14 - 18 anni. "La concessione di
una ricca dote divenne una condizione necessaria. Gli uomini potevano prendere l’iniziativa di andare a
parlare col padre della donna o con lo zio o fratello, se orfana, e proporre
una trattativa. Normalmente si preoccupavano di avere prima il consenso dei
propri parenti. Se i giovani sapevano che il consenso non ci sarebbe stato
avrebbero mantenuto segreto il consenso e talvolta era necessario aspettare la
morte del genitore non consenziente. Anche se i figli maschi avevano un certo
margine di iniziativa, erano soggetti all'autorità parentale al pari delle
sorelle e spesso i genitori facevano valere la minaccia della diseredazione per
piegare ribellioni in famiglia. Il matrimonio implicava un accordo sereno tra
padri e figli, vera e propria base su cui improntare il matrimonio; la
condizione della ragazze era diversa da quella dei fratelli. La promessa e
tutta la trattativa era condotta esclusivamente dagli uomini, fratelli, zii,
padre che avevano il compito di “interrogare” il pretendente.
I maschi delle famiglie più agiate
tendevano a sposarsi piuttosto tardi, all'età di 30 anni, mentre i ragazzi di
campagna erano maritati già a 24 anni. In materia di sesso, la chiesa la faceva
sempre da padrona. La donna era solo strumento di procreazione per la continuità
della stirpe e sottoposta all'autorità del padre prima e del marito dopo. Truccarsi
era vietato e la chiesa considerava il trucco strumento del demonio. Le uniche
a svincolarsi da queste regole rigide erano le donne di potere come Isabella
d'Este. Nel XV secolo il tempo libero era poco, specie d'estate, visto che si
lavorava dall'alba al tramonto. Ma nessuno rinunciava a divertirsi. Molti
signori feudali amavano organizzare feste e tornei per sottolineare anche il
loro potere sul popolo. Con gli anni la mania delle feste e dei giochi segnavano
ogni evento ufficiale nelle città e il matrimonio era una di quelle.
Ma come era vissuta la prima notte di
nozze? La donna si preparava ad un incontro sessuale pettinando per bene i suoi
capelli in modo da apparire più attraente agli occhi del consorte. Si ritirava
poi in un bagno pubblico e si cospargeva con profumi a base di oli, fiori e
spezie. Dopo aver fatto sesso, l'uomo si presentava alla sua sposa con il
"dono del mattino", per ricompensare l'amata della perdita della
verginità. Una piccola scatola decorata in segno di gratitudine. Poco spazio
era lasciato alle fantasie sessuali. La posizione accettata dalla chiesa era il
missionario : lui sotto e lei sopra. Il sesso orale era punito con tre anni di
reclusione. Nel medioevo il matrimonio era l'unica via dove il sesso era
consentito. Il clero finì per accettare l'adulterio per il marito, ma
non per la moglie. Se il marito veniva beccato a giacere con altre donne,
sopratutto con concubine o prostitute, la chiesa chiudeva un occhio, ma se a
farlo era la moglie, il marito poteva tranquillamente ripudiarla e chiuderla in
convento.
Alberto Errico
Alberto Errico
Bibliografia :
Focus storia : Rinascimento, all'origine del genio italiano (2012)
Focus storia : I piaceri del medioevo a cura di Giorgio Nadali
(marzo 2015)