martedì 21 novembre 2017

Il matrimonio nel tardo medioevo

Donna medievale intenta a leggere un libro 
Come era il matrimonio alla fine del medioevo? Sicuramente era molto diverso da come lo intendiamo noi oggi perché ci si sposava molto giovani. Alla fine del Quattrocento le figlie dei ricchi signori feudali si sposavano all'età di 14 - 18 anni. "La concessione di una ricca dote  divenne una condizione necessaria. Gli uomini potevano prendere l’iniziativa di andare a parlare col padre della donna o con lo zio o fratello, se orfana, e proporre una trattativa. Normalmente si preoccupavano di avere prima il consenso dei propri parenti. Se i giovani sapevano che il consenso non ci sarebbe stato avrebbero mantenuto segreto il consenso e talvolta era necessario aspettare la morte del genitore non consenziente. Anche se i figli maschi avevano un certo margine di iniziativa, erano soggetti all'autorità parentale al pari delle sorelle e spesso i genitori facevano valere la minaccia della diseredazione per piegare ribellioni in famiglia. Il matrimonio implicava un accordo sereno tra padri e figli, vera e propria base su cui improntare il matrimonio; la condizione della ragazze era diversa da quella dei fratelli. La promessa e tutta la trattativa era condotta esclusivamente dagli uomini, fratelli, zii, padre che avevano il compito di “interrogare” il pretendente.
I maschi delle famiglie più agiate tendevano a sposarsi piuttosto tardi, all'età di 30 anni, mentre i ragazzi di campagna erano maritati già a 24 anni. In materia di sesso, la chiesa la faceva sempre da padrona. La donna era solo strumento di procreazione per la continuità della stirpe e sottoposta all'autorità del padre prima e del marito dopo. Truccarsi era vietato e la chiesa considerava il trucco strumento del demonio. Le uniche a svincolarsi da queste regole rigide erano le donne di potere come Isabella d'Este. Nel XV secolo il tempo libero era poco, specie d'estate, visto che si lavorava dall'alba al tramonto. Ma nessuno rinunciava a divertirsi. Molti signori feudali amavano organizzare feste e tornei per sottolineare anche il loro potere sul popolo. Con gli anni la mania delle feste e dei giochi segnavano ogni evento ufficiale nelle città e il matrimonio era una di quelle.
Ma come era vissuta la prima notte di nozze? La donna si preparava ad un incontro sessuale pettinando per bene i suoi capelli in modo da apparire più attraente agli occhi del consorte. Si ritirava poi in un bagno pubblico e si cospargeva con profumi a base di oli, fiori e spezie. Dopo aver fatto sesso, l'uomo si presentava alla sua sposa con il "dono del mattino", per ricompensare l'amata della perdita della verginità. Una piccola scatola decorata in segno di gratitudine. Poco spazio era lasciato alle fantasie sessuali. La posizione accettata dalla chiesa era il missionario : lui sotto e lei sopra. Il sesso orale era punito con tre anni di reclusione. Nel medioevo il matrimonio era l'unica via dove il sesso era consentito. Il clero finì per accettare  l'adulterio per il marito, ma  non per la moglie. Se il marito veniva beccato a giacere con altre donne, sopratutto con concubine o prostitute, la chiesa chiudeva un occhio, ma se a farlo era la moglie, il marito poteva tranquillamente ripudiarla e chiuderla in convento.


Alberto Errico

                                                                          
Bibliografia :
Focus storia : Rinascimento, all'origine del genio italiano (2012)

Focus storia : I piaceri del medioevo a cura di Giorgio Nadali (marzo 2015)

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