venerdì 3 novembre 2017

Salento Medievale

Esausti di questo Barocco salentino, si può forse dimenticare che il tacco d'Italia è anche terra di un forte passato medievale. Prendiamo ad esempio la Basilica di Santa Maria di Cerrate, non lontano da Squinzano. L'impianto della chiesa romanica risale al XII secolo, all'epoca Normanna. Racconta di un monastero italo - greco, sede di una importante  biblioteca. Il portale del duecento appare ricco di influenze transalpine. All'interno gli affreschi medievali sono stati modificati nel settecento e molti di essi sono scomparsi. In quest'epoca il cenobio si era ormai trasformato in una masseria. Attualmente l'abbazia è stata presa in gestione dal Fai (Fondo Ambiente Italiano), con lo scopo  di restaurare questo splendido edificio normanno. Questa terra, così fiera del suo passato medievale, viene così rimpiazzata dal barocco leccese, che vede nella Città di Lecce l'esempio più evidente di questo fenomeno artistico e culturale. Nel 1543 in piazza Sant'Oronzo a Lecce verrà edificata la chiesa dei Veneziani in onore della Serenissima che tra il 1495 e il 1529 aveva dominato sulla cittadina leccese e sulla Puglia. Si era ormai alle origini del barocco. Lecce fu fondata dai Messapi, gli antichi abitanti del Salento. Con il normanno Tancredi d'Altavilla, Lecce vedrà il suo periodo più fiorente. Sotto la dominazione Normanna, Tancredi Conte di Lecce fece erigere la chiesa di San Niccolò e Cataldo, dove le sue forme romaniche finiscono per diluirsi nell'enfasi dei modelli barocchi. Lo stesso principio rispecchierà la chiesa di Santa Croce iniziata nel 1582, con le nudità delle figure pagane, gli angeli paffutelli e alati, gli strani esseri, mezzi uomini e mezzi animali, draghi che leccano le cosce di donne nude. Non poco lontano dalla chiesa di Santa Croce, sorge la fortezza di Carlo V imponente e fiera della sua grandezza. Realizzato alla metà del cinquecento da Gian Giacomo d'Acaya, ingegnere del regno spagnolo, il castello venne realizzato con solidi bastioni con lo scopo di resistere alle armi da fuoco. Il fortilizio cittadino rappresentò per Lecce un polo difensivo inespugnabile. Fuori da una logica città - chiesa, densa di chiostri, campanili e monasteri che si snodano fra piazza Duomo e piazza Sant'Oronzo e le porte della cittadina, Porta Napoli e Porta Rudie: è qui che si racchiude il cuore di una città splendida.
Lecce  (Porta Napoli Sec. XVI ) 
Questa terra ricca di storia e di fede non ha eguali nella storia del mezzogiorno d'Italia. Non si può descrivere il Salento senza parlare dei Castelli : ne è un esempio il castello di Acaya (Vernole), ristrutturato alla fine del quattrocento da Alfonso d'Acaya che ristrutturò il vecchio nucleo dei suoi avi adeguandolo all'esigenze dell'epoca. La cittadina di Acaya, all'epoca "Segine", dominata da una rocca poderosa, nel 1447 contava solo pochi abitanti e grazie all'intervento di Gian Giacomo d'Acaya l'antica Segine si trasformò in una cittadella quadrata, circondata da mura e fossato. Sul mare, invece, volta a Oriente si staglia il borgo di Otranto interamente recintato dalle mura medievali. Echi bizantini rivivono nel tempietto di San Pietro costruito fra X - XI secolo con pianta a croce greca.  Nel 1088 fu consacrata la Cattedrale della Città ai margini dell'abitato. Tra il 1163 e il 1165 fu realizzato all'interno della chiesa un tappeto musico dal vescovo Pantaleone: qui vengono raffigurate scene di vita quotidiana con storie della genesi. In più troviamo il leggendario Re Artù. Inoltre all'interno della Cattedrale sono custodite le ossa degli ottocento martiri decapitati durante il Sacco di Otranto nel 1480 dagli Ottomani. Dalla parte opposta della città troviamo una poderosa rocca progettata da Ferdinando d'Aragona tra il 1485  e il 1498. E' un castello con torrioni cilindrici che inglobò un precedente maniero svevo e che nel suo stato attuale appare rafforzata dal bastione "a punta di diamante", aggiunto nel 1578. L'aggiunta di artiglierie e bombarde modificò per sempre la struttura medievale. La struttura pentagonale è dotata, come già detto, di torri cilindriche angolari e di uno spuntone a lancia su lato a mare. Sul grande portone d'ingresso del maniero si può notare lo stemma di Carlo V. La storia del castello di Otranto è legata soprattutto al triste episodio dell'assedio dei turchi del 1480, in seguito al quale gli Aragonesi decisero di ampliare la struttura difensiva esistente con i torrioni dotati di cannoniere.
Da roccaforte difensiva, oggi è divenuto contenitore di cultura e conoscenza attraverso eventi e mostre, anche a carattere internazionale.
I turisti possono ammirare diversi particolari architettonici come le torri nominate Alfonsina, Duchessa e Ippolita, il bastione detto Punta di Diamante e la Sala Triangolare, realizzata in base a tecniche difensive innovative che ne fanno uno degli esempi più importanti per l’architettura militare dell’epoca.

Gallipoli è una perla bianca nel blu marino, una piccola isola protesa nello Ionio. Da una parte il borgo medievale con le sue case basse si mischia all'odore delle reti da pesca, in mezzo allo snodo del porto colmo di gente e da un andirivieni di imbarcazioni e marinai. Indubbiamente, Gallipoli è "Città bella". Città che divenne normanna e poi angioina. Città che i Veneziani tennero per qualche tempo nel 1484. Il borgo antico di Gallipoli appare tuttora dotato di fortificazioni. Assieme alle mura, alcune torri sono riconoscibili. Lungo i due chilometri di perimetro urbano si staglia la torre di Santa Lucia, il baluardo delle Anime o di Santa Vennardia, a protezione del porto. Attualmente il famigerato castello aragonese presenta un impianto quadrilatero. Ai quattro angoli compaiono tre torri cilindriche e un torrione poligonale sormontato da merloni. Non si sa se al progetto lavorasse l'architetto Francesco di Giorgio Martini, il celebre architetto senese che nel 1492 ebbe modo di visitare molti castelli di terra d'Otranto.

Gallipoli conobbe l'esuberanza di un'arte raffinata nelle forme e nei motivi applicati sugli edifici profani e sacri. La Cattedrale di Sant'Agata venne costruita fra il 1629 e il 1696 su precedente edificio romanico. L'esterno, realizzato con abbondanza di statue e arzigogli, esprime un linguaggio pomposo e raffinato, gli accenni arabeggianti che ricorrono  nei trafori dei ricami delle corniciature della chiesa, fanno pensare a un tempio islamico.
Questi richiami all'Oriente sono un segno indelebile di questa meravigliosa terra che è il Salento.

Alberto Errico 

Bibliografia : Medioevo N. 9 Settembre 2005

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