Esausti di questo Barocco salentino, si
può forse dimenticare che il tacco d'Italia è anche terra di un forte passato
medievale. Prendiamo ad esempio la Basilica di Santa Maria di Cerrate, non
lontano da Squinzano. L'impianto della chiesa romanica risale al XII secolo,
all'epoca Normanna. Racconta di un monastero italo - greco, sede di una
importante biblioteca. Il portale del duecento appare ricco di influenze
transalpine. All'interno gli affreschi medievali sono stati modificati nel
settecento e molti di essi sono scomparsi. In quest'epoca il cenobio si era
ormai trasformato in una masseria. Attualmente l'abbazia è stata presa in
gestione dal Fai (Fondo Ambiente Italiano), con lo scopo di restaurare
questo splendido edificio normanno. Questa terra, così fiera del suo passato
medievale, viene così rimpiazzata dal barocco leccese, che vede nella Città di
Lecce l'esempio più evidente di questo fenomeno artistico e culturale. Nel 1543
in piazza Sant'Oronzo a Lecce verrà edificata la chiesa dei Veneziani in onore
della Serenissima che tra il 1495 e il 1529 aveva dominato sulla cittadina
leccese e sulla Puglia. Si era ormai alle origini del barocco. Lecce fu fondata
dai Messapi, gli antichi abitanti del Salento. Con il normanno Tancredi d'Altavilla,
Lecce vedrà il suo periodo più fiorente. Sotto la dominazione Normanna, Tancredi
Conte di Lecce fece erigere la chiesa di San Niccolò e Cataldo, dove le sue
forme romaniche finiscono per diluirsi nell'enfasi dei modelli barocchi. Lo
stesso principio rispecchierà la chiesa di Santa Croce iniziata nel 1582, con
le nudità delle figure pagane, gli angeli paffutelli e alati, gli strani
esseri, mezzi uomini e mezzi animali, draghi che leccano le cosce di donne
nude. Non poco lontano dalla chiesa di Santa Croce, sorge la fortezza di Carlo
V imponente e fiera della sua grandezza. Realizzato alla metà del cinquecento
da Gian Giacomo d'Acaya, ingegnere del regno spagnolo, il castello venne
realizzato con solidi bastioni con lo scopo di resistere alle armi da fuoco. Il
fortilizio cittadino rappresentò per Lecce un polo difensivo inespugnabile.
Fuori da una logica città - chiesa, densa di chiostri, campanili e monasteri
che si snodano fra piazza Duomo e piazza Sant'Oronzo e le porte della cittadina,
Porta Napoli e Porta Rudie: è qui che si racchiude il cuore di una città
splendida.
Lecce (Porta Napoli Sec. XVI ) |
Questa terra ricca di storia e di fede non
ha eguali nella storia del mezzogiorno d'Italia. Non si può descrivere il Salento
senza parlare dei Castelli : ne è un esempio il castello di Acaya (Vernole), ristrutturato
alla fine del quattrocento da Alfonso d'Acaya che ristrutturò il vecchio nucleo
dei suoi avi adeguandolo all'esigenze dell'epoca. La cittadina di Acaya,
all'epoca "Segine", dominata da una rocca poderosa, nel 1447 contava
solo pochi abitanti e grazie all'intervento di Gian Giacomo d'Acaya l'antica
Segine si trasformò in una cittadella quadrata, circondata da mura e fossato.
Sul mare, invece, volta a Oriente si staglia il borgo di Otranto interamente
recintato dalle mura medievali. Echi bizantini rivivono nel tempietto di San
Pietro costruito fra X - XI secolo con pianta a croce greca. Nel 1088 fu
consacrata la Cattedrale della Città ai margini dell'abitato. Tra il 1163 e il
1165 fu realizzato all'interno della chiesa un tappeto musico dal vescovo
Pantaleone: qui vengono raffigurate scene di vita quotidiana con storie della
genesi. In più troviamo il leggendario Re Artù. Inoltre all'interno della
Cattedrale sono custodite le ossa degli ottocento martiri decapitati durante il
Sacco di Otranto nel 1480 dagli Ottomani. Dalla parte opposta della città
troviamo una poderosa rocca progettata da Ferdinando d'Aragona tra il 1485
e il 1498. E' un castello con torrioni cilindrici che inglobò un
precedente maniero svevo e che nel suo stato attuale appare rafforzata dal
bastione "a punta di diamante", aggiunto nel 1578. L'aggiunta di
artiglierie e bombarde modificò per sempre la struttura medievale. La struttura
pentagonale è dotata, come già detto, di torri cilindriche angolari e di uno
spuntone a lancia su lato a mare. Sul grande portone d'ingresso del maniero si
può notare lo stemma di Carlo V. La storia
del castello di Otranto è legata soprattutto al triste episodio dell'assedio
dei turchi del 1480, in seguito al quale gli Aragonesi decisero di ampliare la
struttura difensiva esistente con i torrioni dotati di cannoniere.
Da roccaforte difensiva, oggi è divenuto
contenitore di cultura e conoscenza attraverso eventi e mostre, anche a
carattere internazionale.
I turisti possono ammirare diversi
particolari architettonici come le torri nominate Alfonsina, Duchessa e
Ippolita, il bastione detto Punta di Diamante e la Sala Triangolare, realizzata
in base a tecniche difensive innovative che ne fanno uno degli esempi più
importanti per l’architettura militare dell’epoca.
Gallipoli è una perla bianca nel blu
marino, una piccola isola protesa nello Ionio. Da una parte il borgo medievale
con le sue case basse si mischia all'odore delle reti da pesca, in mezzo allo
snodo del porto colmo di gente e da un andirivieni di imbarcazioni e marinai.
Indubbiamente, Gallipoli è "Città bella". Città che divenne normanna
e poi angioina. Città che i Veneziani tennero per qualche tempo nel 1484. Il
borgo antico di Gallipoli appare tuttora dotato di fortificazioni. Assieme alle
mura, alcune torri sono riconoscibili. Lungo i due chilometri di perimetro
urbano si staglia la torre di Santa Lucia, il baluardo delle Anime o di Santa
Vennardia, a protezione del porto. Attualmente il famigerato castello aragonese
presenta un impianto quadrilatero. Ai quattro angoli compaiono tre torri
cilindriche e un torrione poligonale sormontato da merloni. Non si sa se al
progetto lavorasse l'architetto Francesco di Giorgio Martini, il celebre
architetto senese che nel 1492 ebbe modo di visitare molti castelli di terra
d'Otranto.
Gallipoli conobbe l'esuberanza di un'arte
raffinata nelle forme e nei motivi applicati sugli edifici profani e sacri. La
Cattedrale di Sant'Agata venne costruita fra il 1629 e il 1696 su precedente
edificio romanico. L'esterno, realizzato con abbondanza di statue e arzigogli,
esprime un linguaggio pomposo e raffinato, gli accenni arabeggianti che
ricorrono nei trafori dei ricami delle corniciature della chiesa, fanno
pensare a un tempio islamico.
Questi richiami all'Oriente sono un segno
indelebile di questa meravigliosa terra che è il Salento.
Alberto Errico
Bibliografia : Medioevo N. 9 Settembre
2005