Alle soglie dell'anno mille
Adalberone, vescovo di Laon divise le categorie della società
del tempo in bellatores, quelli che combattono, in villani quelli che lavorano, in chierici quelli che pregano. Adalberone aveva una
concessione un po' esagerata perché considerava i villani, ovvero i contadini delle persone che non avevano
altra scelta che lavorare per il loro signore,
arroccato nel suo castello.
Dio ha deciso così ed è giusto che i vescovi e i feudatari non lavorassero,
egli affermò che il lavoro è una punizione
divina conseguenza del peccato di Adamo ed Eva.
Il sistema di organizzazione della società
medioevale, che ha nome feudalesimo,
si era già delineato nei suoi elementi costitutivi tra l'VIII e il IX secolo
con il Sacro Romano Impero di Carlo
Magno. Egli aveva proceduto largamente a concessioni in usufrutto delle terre imperiali a favore di propri fidi o vassalli, in cambio dell'obbligo di prestare servizio militare a cavallo in ogni necessità di guerra.
Questa concessione in cambio di servigio (detta “beneficio”) durava
quanto la vita del beneficiario il quale, a sua volta, poteva concedere in subconcessione porzioni del territorio da lui
amministrato a propri dipendenti, i valvassori,
contro analoghi obblighi di
vassallaggio nei suoi
riguardi. Tale sistema aveva generato la nascita di una vasta rete di vincoli di fedeltà che costituiva la struttura sociale e univa tra loro il sovrano, i suoi vassalli, i
vassalli dei vassalli e così via, fino agli uomini
liberi che, spinti dal
bisogno, accettavano di divenire servi dei signori pur di essere protetti e ricevere il necessario per vestirsi e nutrirsi. In tale situazione
chiunque potesse elargiva delle concessioni ai più deboli in cambio di alcune prestazioni, ricavandone potenza e prestigio. Agli inizi del
secolo IX questo sistema di
concessioni beneficiarie, o feudi,
era ormai in pieno sviluppo, specialmente in Francia.
Il vincolo di vassallaggio creava un rapporto di subordinazione fra il signore e il suo uomo.
Tuttavia, se il concetto di “subordinazione" è in sé astratto, gli uomini del
medioevo capivano meglio le azioni concrete e forse per questo il vincolo di
vassallaggio era confermato da un rito simbolico chiamato "omaggio".
L'aspirante vassallo si presentava davanti al suo signore e, inginocchiandosi,
poneva le proprie mani in quelle di lui; i due si scambiavano un bacio e un abbraccio. A questo punto il
vassallo giurava fedeltà sui Vangeli e il signore, dal canto suo, gli
consegnava uno stendardo o una zolla di terra insieme a un pugno di grano, simboli dei beni che gli affidava ovvero, per usare
un'espressione più precisa, di cui lo investiva. I carolingi in questo modo
avevano distribuito terre tra i nobili più fedeli, stringendo con loro un
vincolo di vassallaggio.
Alberto Errico
Bibliografia :
Jacques Le Goff. i riti, il
tempo, il riso, cinque saggi di storia medievale.
Tetri manieri e arcigni cavalieri, Andrea
Augenti, archeologo medievale all'Università di Siena Focus storia 2004