Veduta della Città di Oria |
Le Città del medioevo
erano cinte da mura di pietra altissime che non avevano solo lo scopo difensivo
ma anche quello di ostentare il potere cittadino e comunale. Mercanti e
cavalieri erano obbligati ad accedere alla Città attraverso una porta che
veniva aperta e chiusa al tramonto. Al calar del sole infatti le campane
cittadine suonavano il coprifuoco e tutti gli abitanti dovevano rincasare per
via di criminali che giravano per le strade. Poiché le strade delle città erano
abbastanza strette e racchiuse da mura fortificate, le case erano addossate una
accanto all'altra. Per sfruttare lo spazio, i piani superiori venivano
costruiti in aggetto. Molte volte le case su due lati della via arrivavano
quasi a toccarsi, rendendo le strade buie e strette. Gli abitanti delle Città e
dei villaggi attendevano le festività religiose, come Natale e Pasqua.
Si
lasciava il lavoro per partecipare alle festività, ai banchetti e alle funzioni
religiose. Nei giorni dedicati ai Santi si tenevano grandi fiere, occasioni di
incontro e di svago, all'estate da musici e cantastorie. Non era raro
incontrare, in questi momenti, mendicanti e prostitute in giro per le Città
oppure giovani amanti che si incontravano nella cattedrale per un momento di
folle passione. Il calendimaggio era la festa più famosa, insieme alla festa
della mietitura a Ferragosto.
Alberto Errico